Atelier Bordescapes Zarzis: heterotopia of a territory é un laboratorio articolato attraverso tappe e appuntamenti cadenzati da giugno a ottobre 2019. Il laboratorio è promosso e organizzato dalla piattaforma di ricerca e progetto Deserti•Tascabili con AutonomeForme.Architettura nel periodo di apertura del Pavillon Grand Tunis che ha curato nell’ambito della Biennale “Countless Cities” di Farm Cultural Park. L'”Atelier Bordescapes Zarzis: heterotopia of a territory” è pensato per contribuire allo sviluppo della comunità di Zarzis. Un Atelier sviluppato tra la Sicilia e la Tunisia volto a individuare nuove modalità d’intervento dell’architettura all’interno di un territorio che supera il concetto di frontiera e confine e richiede di lavorare sulla definizione del bordo tra il deserto e il mare, tra l’Africa e l’Europa.
Durante l’Atelier AutonomeForme.Architettura ha sviluppato il progetto di un Souk des Arts e di un Complexe Éducatif. Attraverso un percorso intergenerazionale e interculturale, quest’ultimo copre la formazione dall’asilo nido fino all’università.
Il Souk e le Complexe sono due luoghi aperti alle comunità per offrire formazione, spazi aggregativi e di sostegno alle realtà produttive e creative.
L’attività dell'”Atelier Bordescapes Zarzis: heterotopia of a territory” implementa e sviluppa il percorso che AutonomeForme.Architettura ha condotto negli ultimi anni con il progetto “DJ Complex | Désert de poche“, sviluppato a Djerba, e con il progetto “Écoles du désert | Cultures nomades” che configura 8 scuole tra il deserto e la costa nelle località di Fez, Oran, Ile de Kerkennah, Le lacs d’Ubari, Ait Ben Haddou, Ghardaia, Nefta e Ghadames.
Zarzis è una città a sud della Tunisia vicina all’isola di Djerba che confina con il deserto, il Mediterraneo e la Libia e che oggi è diventata drammaticamente nota per i flussi di migranti e per i naufragi che si sono verificati lungo la sua costa. L'”Atelier Bordescapes Zarzis” è l’atto fondativo dell’Istituto di Design ospitato nel Complexe Éducatif i cui indirizzi sono rispettivamente dedicati al “Resilient Design” e al “Border Landscape“, con attività nomadi volte a disegnare i bordi di Zarzis.
Partendo da questa prima fase laboratoriale nei prossimi mesi dell'”Atelier Bordescapes Zarzis: heterotopia of a territory” continueremo a sviluppare il confronto con tutti coloro i quali vorranno dare un contributo propositivo per mettere a fuoco i molteplici aspetti che possono contribuire allo sviluppo di Zarzis.