“Deserti Tascabili – DJ Complex”, è un progetto sviluppato da Marco Scarpinato con la collaborazione di AutonomeForme Architettura. Il progetto è stato sviluppato a partire dal 2010al 2015 con un ampliamento nel 2017 ed è localizzato nell’isola di Djerba a sud della Tunisia, in un’area che fa da porta tra il mare e il deserto.
“Deserti Tascabili – DJ Complex” è composto da due edifici indipendenti che coprono un’area di 1.300 metri quadrati: la DJ House # 1 e il DJ Center # 2 , rispettivamente destinati a casa privata con residenze temporanee per artisti e a centro per le arti nel Mediterraneo. Il progetto si basa sulla reinterpretazione del sito e della sua architettura caratterizzata da volumi stereometrici bianchi che riecheggiano il paesaggio sabbioso del deserto e il cielo azzurro che caratterizza questa regione. Il DJ Complex è stato progettato riferendosi allo spessore delle pareti e alla giustapposizione di volumi e masse che si inseriscono in un paesaggio di sabbia bagnato da una luce limpida. Il tema delle cupole che dominano il paesaggio dell’isola di Djerba è stato reinterpretato e modellato in diversi spazi privati che creano un edificio del paesaggio.
Il progetto “Deserti Tascabili – DJ Complex” riscopre le tecniche di costruzione locali per definire un’architettura contemporanea e ricercare soluzioni tradizionali per il raffreddamento naturale degli ambienti, con la conseguente eliminazione di qualsiasi sistema meccanico che contribuisca al controllo della qualità ambientale. Le soluzioni sostenibili applicate nel progetto si basano principalmente su sistemi di raffreddamento passivi, un approccio che dovrebbe essere promosso in modo più ampio in quanto la sostenibilità è uno dei temi principali del nostro mondo contemporaneo. Per garantire il comfort ambientale in modo sostenibile, abbiamo quindi studiato le tecniche di costruzione tradizionali del sito e le abbiamo reinterpretate con l’obiettivo di creare un’architettura capace di esprimere le esigenze del nostro mondo contemporaneo.
Il grande spessore delle pareti bianche, le finestre a fessura posizionate in modo tale da garantire il ricambio di aria fresca; l’organizzazione dei patii per garantire il raffreddamento passivo; i tetti fatti di elementi in terracotta che funzionano come una membrana respiratoria che favorisce l’isolamento naturale sono alcune delle soluzioni che hanno contribuito non solo alla sostenibilità dell’edificio ma anche alla forma e alla singolarità del nostro progetto. Il paesaggio desertico è unico sia per le sue straordinarie caratteristiche formali che per le sue condizioni climatiche estreme. Affrontare queste condizioni estreme modifica profondamente il nostro design in quanto ogni progetto è fortemente legato al paesaggio. In effetti, quando progettiamo progetti, esploriamo un nuovo paradigma che chiamiamo “costruzione del paesaggio”.
Il rapporto tra volumi stereometrici e paesaggio reinterpreta i valori del sito, esprime la sua dimensione contemporanea e definisce un insieme di “deserti de poche” come luoghi di pace e ritiro dai ritmi convulsi della modernità che richiamano l’atmosfera descritta nel libro “Tu deve cambiare la tua vita” scritto dal filosofo Peter Sloterdijk.