L’arcipelago tunisino delle isole Kerkennah (in arabo: جزر قرقنة, Juzur Qarqana; in italiano Cercara o Cercina) sorge sulla costa orientale della Tunisia, nel golfo di Gabes, a pochi chilometri in linea d’aria da Sfax. È composto da 7 isole di varie dimensioni, accomunate dal clima torrido e da una progressiva desertificazione del loro terreno. Le isole sono pianeggianti e la loro altitudine non supera mai i 12 m sopra il livello del mare. L’unica strada asfaltata, che attraversa l’arcipelago tra Sidi Youssef (all’estremità occidentale) ed El Attaya (all’estremità orientale), è lunga 35 chilometri.
Solamente due sono le isole attualmente abitate, ovvero le più grandi: Chergui (110 km²) e Gharbi (69 km²), che assieme contano poco più di 14mila persone. Nell’isola di Chergui si trova Remla che è la città più abitata dell’arcipelago. Dopo il 1980, a causa della siccità, la popolazione delle isole è infatti calata drasticamente poiché moltissime persone, impossibilitate a irrigare i campi e a bere per la mancanza di acqua potabile, furono costrette all’emigrazione, diretta principalmente verso la vicina Sfax. In estate la popolazione delle isole decuplica, per il ritorno stagionale degli emigranti dalla Tunisia continentale (soprattutto Sfax e Tunisi), ma anche dall’estero (Francia o Italia): allora l’arcipelago conta più di 150.000 abitanti.
Inizialmente abitate da popolazioni libico-berbere, sulle isole fu costruito un porto dai romani, che fungesse da centro di smistamento del commercio e da punto di controllo. Con la caduta dell’Impero romano d’Occidente, le isole tornarono ai nativi, rimanendo estranee alle vicende che si susseguivano sul continente, fino ai giorni nostri.
Il clima è secco e temperato anche se facilmente si raggiungono i 40°, con forti venti periodici dovuti alla posizione delle isole nel Golfo di Gabès, che le espone ai venti, detti gharbi (occidentali) provenienti per l’appunto dal Sahara. Il terreno è secco ed in stato di desertificazione.
La vegetazione è prevalentemente costituita da xerofite, sono presenti addirittura esempi di alofite.
Non essendoci presupposti per aprire industrie o coltivazioni, gli abitanti delle isole vivono del proprio bestiame (capre e pollame) o della pesca (in particolare quella del polpo), il cui prodotto viene per la massima parte esportato.
Il territorio su cui si estende l’arcipelago è piuttosto ampio, dal momento che supera i 160 chilometri quadrati. È in questo tratto di mar Mediterraneo che possiamo dunque trovare un paesaggio stupendo e ancora parzialmente sconosciuto al turismo di massa internazionale. Tuttavia le isole sono meta delle vacanze di molti tunisini, che qui spesso costruiscono una seconda casa.